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Una ricognizione dal dopoguerra ad oggi con particolare attenzione ai diversi materiali utilizzati.

Galleria Spazia inaugura una mostra con una selezione di opere che tracciano i punti cardine della scultura contemporanea italiana da Leoncillo, Fausto Melotti ed Edgardo Mannucci a fino a Nanni Valentini, Eliseo Mattiacci, Luigi Mainolfi, Mauro Staccioli, Giuseppe Spagnulo, Giacinto Cerone, Giuseppe Maraniello, Mario Ceroli e Luigi Ontani.

Dagli anni ’50 in poi la scultura comincia ad affrontare una serie di svolte di grande portata: è sempre più forte la necessità di uscire dalla tradizionale ritrattistica celebrativa e dalle categorie ufficiali della rappresentazione plastica per affrontare nuovi soggetti e soprattutto sperimentare nuovi materiali. Si ricerca un diverso statuto ed un nuovo obiettivo della scultura.

Gli artisti riscoprono in una ricerca delle origini lo strumento primo: il fuoco. Fuoco che piega e modella il ferro, il bronzo e il rame nelle opere di Staccioli, Spagnulo, Mannucci e Maraniello, lo proietta nel cosmo con Mattiacci, fuoco che cuoce la terracotta di Mainolfi, Valentini e Melotti e la ceramica di Ontani.

Nella ricognizione proposta da Spazia verranno esposti altri due materiali cardine della scultura contemporanea: il gesso di Cerone e il legno di Ceroli.

Nel dopoguerra la scultura ha affrontato la tradizione e la cancellazione della stessa, si è posta nuovi obiettivi, ha sperimentato forme in divenire: si è liberata dai vincoli del soggetto e da un immaginario iconografico consolidato dalla tradizione. Nel decostruire e nel riappropriarsi della tradizione plastica, gli artisti hanno sperimentato con i più disparati materiali, che troveranno posto nella retrospettiva da Spazia: rame, bronzo, ottone, ferro, vetro, legno, terracotta, ceramica, gesso etc.