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WORLD AND WAR RUGS

A cura di Enrico Mascelloni

Prima che l’arte contemporanea occidentale si occupasse compulsivamente del Mondo, inteso nella sua rappresentazione planimetrica (i suoi più precoci interpreti sono stati Boetti e Sarenco e ormai il fenomeno dilaga attraverso l’utilizzo di ogni tecnica e linguaggio), la cultura tessile afghana, ricca e stratificata, l’aveva rappresentato in innumerevoli tappeti e tessuti a partire dalla fine del XIX secolo (qui pubblichiamo il primo esemplare noto, realizzato in una manifattura bakhtiari nel 1886). E prima che la stessa arte contemporanea, all’inesausta ricerca di novità visive “deflagranti”, si fosse dedicata a rappresentare le armi e le loro conseguenze, la medesima cultura tessile aveva dato vita a un fenomeno sorprendente come i Tappeti di guerra, dove accanto ai motivi tradizionali riposavano, nella forma di colorati arabeschi decorativi, kalashnikov e missili stinger, mentre in altri casi veniva rappresentato in prospettiva a volo d’uccello un paesaggio punteggiato dallo schieramento di uomini e mezzi pronti al combattimento. Grazie alle mostre della Galleria Spazia (a partire dal 2004) e di altre avventurose gallerie e fondazioni europee, nonché alla collezione e alle ricerche sul campo di Enrico Mascelloni, il maggior specialista internazionale del fenomeno in questione, insieme a una ridotta compagine di mercanti e studiosi, i Tappeti con il Mondo e i Tappeti di Guerra sono ormai noti internazionalmente. Con questa nuova mostra si presentano alcuni lavori inediti, acquisiti recentemente a Herat, Kabul e Peshawar e realizzati in Aghanistan tra gli anni ’60 e gli ’80 del secolo scorso. Altri tappeti sono già noti e pubblicati in occasione di precedenti rassegne, articoli e libri (in particolare: Enrico Mascelloni, War Rugs, The Nightmare of Modernism, SKIRA, Milano 2009, che accompagnerà anche questa mostra). Alcuni manufatti sono invece più recenti, dimostrando che tale tradizione, esplorata soltanto in parte e ancora largamente misteriosa, è in piena evoluzione, come si addice a ogni fenomeno artistico seppur recente ma realmente stratificato. I tappeti con il Mondo presentano il planisfero o parte di esso in numerose varianti in alcuni casi di sconvolgente invenzione formale. I Tappeti di Guerra a volte annodano armi all’interno del campo visivo e in altri casi l’arma domina sovrana in ogni sua nuova configurazione.

 

  • INDIRIZZO: Galleria Spazia – Via dell’Inferno, 5 – Bologna
  • ORARIO DI APERTURA: Dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30 | La mattina su appuntamento.
  • INAUGURAZIONE: Sabato 7 dicembre, dalle ore 18:00
  • FINISSAGE: Sabato 25 gennaio 2025

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